Auto-trattamento e ripristino del meccanismo respiratorio primario

03.04.2021 20:59

 

 

“Se tuttavia avete un paziente che presenta tale propensione, egli potrà auto-trattarsi molto facilmente. Ogni volta che si corica, la sera, può sintonizzarsi con il suo Capo e placidamente chiedergli: “Senti, perché non elimini ancor un po’ di questo materiale superfluo, permettendomi di fare spazio alla parte positiva, che giace sul fondo? Si può proporre di eliminare ciò che c’è di negativo per consentire  a ciò che c’è di positivo di emergere.”  (Becker, 2009. La Quiete della Vita. Ed.: Centro osteopatico, pp.22).

 

Un profondo rilassamento è in grado di rimettere in moto il meccanismo cranio-sacrale nella sua espansione? Facendo pratica disteso supino o seduto comodo con la schiena dritta, ho notato che è possibile portare ad un’espansione del ritmo cranio-sacrale agevolando il movimento involontario fisiologico di flesso-estensione e rotazione esterna-interna di tutte le strutture corporee.

Per fare ciò si possono seguire vari step:

  1. Ripetere e visualizzare mentalmente per tre volte il numero 3 durante l’espirazione: questo è il primo grado del rilassamento. Cominciare a rilassare tutto il corpo partendo dallo strato più esterno, come la pelle, passando poi alla fascia, ai muscoli e via via agli strati più profondi.
  2. Ripetere e visualizzare per tre volte il numero 2 in espirazione: questo è il secondo grado del rilassamento. Immaginarsi in un luogo piacevole, come un posto in mezzo alla natura e rilassare il cervello, immaginando che i pensieri scivolino via e che la mente pian piano si acquieti. Per esempio, si può pensare ad una pioggerella piacevole che “lava via” i pensieri dalla fronte, lasciandoli scivolare sul terreno.
  3. Ripetere e visualizzare per tre volte il numero 1 in espirazione: questo è il terzo grado del rilassamento. Immaginare di entrare in un luogo confortevole, sicuro, caratterizzato dalla presenza di elementi gradevoli e  a noi familiari, ove ci si possa riposare e rilassare per tutto il tempo necessario. In tale luogo è possibile visualizzare, attraverso il respiro, le parti del corpo dolenti ed aiutarle a rigenerarsi. Per esempio: inspirando si può immaginare l’aria tiepida entrare in un’articolazione portando nuova linfa vitale ed espirando sentire che  vengono portate via tutte le tensioni presenti.

Questi sono solo alcuni esempi attraverso i quali è possibile riconnettersi con il proprio movimento intrinseco, ma una volta entrati in questo stato, effettivamente sembra esserci un’agevolazione dei processi di recupero.